Morti e infortuni sul lavoro: uno sguardo alle statistiche
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Maggio 29, 2024Gli articoli costituzionali, quelli che pongono il lavoro al centro della nostra Carta, cozzano prepotentemente con la realtà, quella con la quale dobbiamo fare i conti di giorno in giorno, di ora in ora, e non per alleggerire le coscienze, in quanto tutti, almeno una volta nella vita, direttamente o indirettamente, ci siamo trovati ad affrontare un lutto, legato alla perdita di una persona cara, deceduta mentre “portava il pane a casa”.
Una strage silenziosa, quella in corso nel nostro Paese, che va sotto la nomenclatura “morti bianche”. Parliamo di lavoratori, vittime bianche, ossia innocenti, che si sono recati, come hanno fatto una marea di altre volte, sul posto di lavoro.
Non essendo dotati di una magica sfera di cristallo, non potevano certo sapere di andare incontro alla morte, eppure essa li ha colti in flagrante, a causa dei responsabili dell’ incuria dei macchinari o delle scarse e inesistenti misure di sicurezza sul posto di lavoro.
Troppi coloro che hanno perso la vita e che continuano a perderla mentre esercitano le loro mansioni, non certo per loro colpa. Statistiche alla mano, il bollettino nero non conosce battute d’arresto, anzi tutt’altro, trattandosi di un trend tristemente in crescita, come noi di Studio LARS avremo modo di approfondire man mano.
Basta effettuare una semplice ricerca in rete per accorgersi di quanto il fenomeno morti bianche sia una delle piaghe sociali radicate, che necessitano di tempestivi interventi della politica, in trade union con i vertici, istituzionali lavorativi, aziendali, medici , perché l’approccio non può che essere multidisciplinare e multisettoriale.