Da Casteldaccia a Suviana, sino alle stragi del Napoletano: la cronaca nera nazionale da’voce alle morti sul lavoro
Maggio 29, 2024Contratti lavorativi in aumento, morti sul lavoro in picchiata
Maggio 29, 2024Noi di Studio LARS abbiamo notato che, soprattutto negli ultimi anni, sta aumentando sempre più la sensibilizzazione verso il triste fenomeno delle morti bianche, ossia dei decessi di lavoratori sul posto di lavoro. Poco importa chiamarli caduti sul lavoro o in altro modo, dato che ciò che deve avere importanza è capire quanto grave e in crescita sia il fenomeno.
Tante le cause che possono portare ad un infortunio anche mortale, senza cadere nell’erroneo convincimento che un utensile “semplice” non sia rischioso, in quanto , anche l’impiego di uno strumento apparentemente facile, senza un’adeguata formazione e protezione, può rivelarsi pericolosissimo (pensiamo all’utilizzo improprio di una smerigliatrice che può causare uno scoppio improvviso). Non si può, nel 2024, continuare a lavorare senza dispositivi di protezione individuale, ovviamente, ma accade e molto di frequente.
Altra causa di infortuni è la movimentazione delle merci, specie se ripetitiva, senza avere la reale conoscenza della gestione di quel mezzo e i ritmi frenetici incalzanti non aiutano, di certo. A tutto questo si uniscono le cadute dall’alto e da terra,. La vigilanza resta un fattore essenziale nel maneggiare le macchine e abbassare la guardia provoca un aumento importante del rischio d’incidenti ma è d’obbligo la sicurezza.
In che modo? Si con le attività di vigilanza nell’azienda ma, in particolare, è qui che entra in ballo il medico del lavoro, detto anche medico competente, figura di riferimento per la salvaguardia della salute del lavoratore negli ambienti di lavoro. Considerando che per la maggior parte delle persone, l’attività lavorativa occupa circa un terzo della giornata, e che tutti escono di casa per farvi ritorno dopo il loro turno in azienda, ad esempio, capiamo bene quanto cruciale sia il ruolo rivestito dal medico del lavoro per preservare la sicurezza e la vita dei lavoratori.
La sicurezza deve esserci, ovviamente, anche sotto il punto di vista della salute, garantendo che l’ambiente e i processi non mettano a rischio il benessere dei lavoratori. Il Medico del lavoro, come noi di Studio LARS ribadiamo, è il riferimento per l’applicazione della sorveglianza sanitaria e per la promozione di corretti stili di vita. Peraltro il Testo Unico Dlgs n.81/2008 stabilisce chiaramente il bisogno di una collaborazione all’interno dell’azienda tra il datore di lavoro e il medico competente; esigenza che nasce dalla maggiore attenzione alla tematica della salute, agli obblighi di sorveglianza sanitaria, alla necessità di un’effettiva tutela delle reali condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori.
Un occhio alle statistiche, per noi di Studio LARS è doveroso. L‘Inail ha pubblicato i dati aggiornati sugli infortuni sul lavoro, dai quali si evince che le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate nel primo bimestre 2024 sono state 119, 19 in più rispetto alle 100 registrate nel primo bimestre 2023, cinque in più rispetto al 2022, 15 in più sul 2021, 11 in più sul 2020 e due in meno sul 2019, prima della pandemia.
Precisando che questi numeri sono provvisori, questo 2024 non è iniziato col piede giusto, in quanto l’Inail ha rilevato un aumento del 7,2% delle denunce di infortunio rispetto al primo bimestre 2023 e del 12,2% rispetto a gennaio-febbraio 2021 .
L’ Inail ha rilevato che, nel primo bimestre del 2024, sono aumentati i casi in occasione di lavoro del 6,7%, e di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, del 10,6%, rispetto allo stesso periodo del 2023.. L’aumento ha riguardato l’Industria e servizi (da 87 a 105 denunce) e l’Agricoltura (da 11 a 12), con il Conto Stato che invece ha registrato due decessi in entrambi i periodi.
Gli ultimi dati dell’ Inail rilevato che le denunce di infortunio, su base territoriale, sono state maggiori nel Nord-Ovest della nostra penisola, seguito da Centro, Nord Est, Isole e Sud. La provincia autonoma di Trento è in cima alla classifica delle città denuncianti , mentre, a livello regionale, è la Lombardia la prima, seguita da Umbria, Piemonte. Abruzzo e Basilicata sono le uniche a registrare un calo nelle denunce.
L’Inail ha evidenziato che le denunce sono aumentate tra le donne. A denunciare maggiormente, del +6,6% sono i lavoratori italiani, quelli non comunitari (+12,4%), mentre le denunce dei comunitari sono diminuite dello 0,8%. Dall’analisi per classi di età , dice l’Inail, le denunce sono aumentate a livello generale, ma in particolare del 28,5%, nella fascia fino a 14 anni per l’incremento infortunistico degli studenti. La fascia d’età compresa tra i 45 e i 49 anni è la sola a registrare un calo dello 0,7%.