Vaccinazione obbligatoria aziendale: cosa succede in caso di rifiuto del lavoratore
Maggio 30, 2024Vaccinazione antitetano in azienda: ecco le categorie di lavoratori per cui è obbligatoria
Maggio 30, 2024Se il presunto virgolettato affibbiato al professor Roberto Burioni, di cui noi di Studio LARS vi abbiamo parlato ieri, è stato capace di generare una bufera social impressionante, sfociata, come plausibile, nell’ennesimo scontro social tra pro vax e no vax, con tanto di smentita del professore, è comunque altrettanto doveroso capire cosa, per davvero, sia il tetano, una patologia certamente da non sottovalutare.
Si tratta, come noto, di una malattia infettiva acuta non contagiosa, causata dal batterio Clostridium tetani , che si trova soprattutto nel terriccio, nel letame, nell’asfalto e nel tratto digerente di alcuni animali. Esso è un bacillo Gram-positivo che cresce solo in assenza di ossigeno, ossia è anaerobio, ed è presente in natura sia sotto forma vegetativa, che sotto forma di spore.
Un batterio del tetano può sopravvivere per lunghi periodi di tempo e condizioni sfavorevoli poiché si conserva in forma di spora , ossia si circonda di un involucro protettivo molto resistente. Il periodo d’incubazione della patologia va dai 3 ai 21 giorni, con la maggior parte dei casi che si manifesta entro i 14 giorni. Va precisato che, in genere, più breve è il periodo di incubazione, più grave è il decorso clinico.
Sintomi d’esordio e secondari
Il tetano si manifesta con contrazioni muscolari che, di solito, iniziando dal capo, progrediscono verso il tronco e gli arti. Un sintomo caratteristico iniziale è il trisma, ossia la contrattura dolorosa dei muscoli masticatori con conseguente costrizione delle mascelle, talmente importante da risultare resistente a qualsiasi manovra. Se esso è il primo segno, è seguito da rigidità del collo, difficoltà di deglutizione, rigidità muscolare addominale. Altri sintomi del tetano cui prestare la massima attenzione includono febbre, sudorazione, tachicardia. Il soggetto colpito rimane conscio e gli spasmi muscolari, provocati da stimoli anche minimi, gli provocano molto dolore.
Va precisato che la diagnosi di tetano è essenzialmente clinica, in quanto il medico sospetta la malattia quando alcuni muscoli, in genere quelli della mascella e della schiena, si irrigidiscono o manifestano spasmi, soprattutto nei soggetti feriti.
La cura del tetano
Il tetano, come noi di Studio LARS ribadiamo, non è una malattia contagiosa, per cui il paziente infetto non deve essere isolato. Per prevenire la fissazione della tossina eventualmente ancora presente in circolo e per impedire che ne venga prodotta di nuova, occorre la somministrazione di immunoglobuline umane antitetaniche (TIG), e pulire accuratamente la ferita infetta, rimuovendo l’eventuale tessuto necrotico, con l’uso di disinfettanti ad azione antiossidante, tipo l’acqua ossigenata, e la somministrazione di antibiotici come la penicillina.
Se la tossina ha già raggiunto le terminazioni nervose, le TIG non sono in grado di limitare l’azione neurotossica della stessa, per cui la terapia degli spasmi tetanici è essenzialmente sintomatica, avvalendosi di sedativi o anestetici generali, neuroplegici, farmaci curaro-simili.
La malattia non conferisce immunità, perciò i pazienti che hanno avuto il tetano, devono iniziare o continuare il ciclo vaccinale, non appena le condizioni cliniche lo consentano .
La vaccinazione antitetanica
Il tetano si previene con la vaccinazione, prevista in Italia per i nuovi nati. La vaccinazione antitetanica è stata resa obbligatoria dal 1938 per i militari, dal 1963, con la Legge del 5 marzo 1963 n.262, per i bambini nel secondo anno di vita e per alcune categorie professionali, considerate più esposte a rischio di infezione (lavoratori agricoli, allevatori di bestiame, tatuatori etc.).
Dal 1968 la somministrazione è stata anticipata al primo anno di vita e il calendario vaccinale vigente prevede la somministrazione di tre dosi al terzo, quinto e dodicesimo mese di età. Al sesto anno viene eseguita una dose di richiamo, associata con le componenti contro la difterite e la pertosse-Dtap), mentre un’altra a 14 anni ( tetano, difterite a ridotto contenuto di anatossina e pertosse-Tdap).
Il vaccino è costituito dall’anatossina, ossia dalla tossina tetanica trattata in modo da perdere la sua tossicità, mantenendo però la capacità di stimolare la produzione di anticorpi protettivi. Dal 1998 ad oggi, sono stati introdotti in commercio molti vaccini, in cui l’anatossina tetanica è associata, oltre che ai vaccini antidfterico e antipertosse acellulare, anche all’Haemophilus influenzae b (Hib), all’antipolio (Ipv) e all’antiepatite B (vaccino esavalente).
La somministrazione di tre dosi di vaccinazione antitetanica conferisce una protezione molto elevata ma la durata della protezione nel tempo è di almeno 10 anni, per cui è ulteriormente garantita dall’esecuzione di richiami. Data la gravità e potenziale letalità del tetano, la vaccinazione antitetanica, come noi di Studio LARS abbiamo avuto modo di mostravi, rientra tra i vaccini obbligatori per i nuovi nati. La vaccinazione consiste nella semplice esecuzione di un’iniezione praticata per via intramuscolare nel braccio e non necessita di periodi di osservazione.