Un occhio alla cronaca nera nazionale, quello che noi di Studio LARS abbiamo scelto di fare, è obbligatorio perché il bollettino delle morti bianche vede allungarsi il suo elenco di giorno in giorno, di ora in ora, tingendo di rosso i cantieri, le aziende, e rigando di lacrime i volti di tutti coloro che, dotati di un briciolo di sensibilità ed empatia, si immedesimano nello strazio dei familiari della miriade di lavoratori che perdono la vita.

La colpa di chi è ? Non è mai di questi ultimi perché anche i più distratti e superficiali hanno il sacrosanto diritto a vivere. La colpa è di chi doveva controllare, fornendo gli strumenti volti a prevenire, istruire, addestrare, ad accertarsi che le mansioni dei suoi dipendenti venissero poste in essere in un contesto sicuro. Ogniqualvolta si verifica una strage, questo la cronaca nera lo sa bene, dietro vi è stata l’incoscienza e l’inconsapevolezza dei rischi che i dipendenti, ma anche chi ha dato loro il lavoro, correvano.

A Casteldaccia , in provincia di Palermo, cinque operai sono morti per aver esalato del gas, nello specifico idrogeno solforato, prodotto da liquami, con una concentrazione superiore di 10 volte al limite, mentre effettuavano lavori di manutenzione di una vasca fognaria.

Nel Bolognese, l’esplosione della centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana, ha causato il decesso di sette operai. Immediata e comprensibilissima la reazione di numerosissimi lavoratori, scesi in piazza, dopo l’ennesima mattanza, al grido: “Non vogliamo essere carne da macello”.

A febbraio , nel crollo del cantiere del supermercato Esselunga a Firenze, hanno perso la vita 5 operai. In questo caso il disastro è stato causato dal crollo di una trave in cemento, sequestrata, che funge da corpo di reato. Tra i fatti di cronaca nera più recenti, quello di un operaio deceduto in uno zuccherificio a Brindisi.

Per un beffardo scherzo del destino, suo padre ha perso la vita nel 2015 per un altro incidente sul lavoro, cadendo da un albero che stava potando. Il 2 maggio ci sono stati due morti sul lavoro nel Napoletano. A Lettere un operaio è precipitato dal terzo piano di un palazzo attorno al quale era in allestimento un cantiere edile, mentre a Casalnuovo ha perso la vita un operaio sessantenne che stava lavorando in un cantiere di viale dei Tigli.

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